Cooperativa di comunità Valle dei Cavalieri


La Cooperativa di Comunità Valle dei Cavalieri, nata nel 1991 ha vinto nel 2018 agli UNWTO AWARD* il II premio nella categoria delle aziende per l’innovazione nei servizi ai cittadini e ai turisti. Per approfondire e conoscere meglio la Cooperativa abbiamo incontrato Oreste Torri, Vice Presidente della Cooperativa di Comunità e uno dei fondatori di questo importante progetto che ha coinvolto il Borgo di Succiso Alpi, nell’Appennino Tosco Emiliano. 

* (United Nations World Turism Association) L’Organizzazione Mondiale del Turismo, agenzia delle Nazioni Unite con sede a Madrid

Da quali bisogni o ragioni è scaturita l’idea di fare nascere la Cooperativa di Comunità e chi è stato o chi sono stati i promotori di questa nuova impresa?

La Cooperativa Valle dei Cavalieri nasce nel 1991 per evitare che con la chiusura di tutti i servizi necessari alla cittadinanza il Borgo di Succiso morisse da un punto di vista sociale prima ancora che demografico. 

Inoltre allora  si poneva il problema di rispondere ai bisogni secondo noi essenziali per un qualsiasi centro abitato, ovvero la riapertura di un luogo di aggregazione e di un mini market. Il primo nucleo di persone che ha costituito la Cooperativa è stato il gruppo della Pro Loco locale e attorno a questa si era costituito un gruppo coeso e profondamente legato al territorio, che ha supportato le attività iniziali. 

Attualmente la Cooperativa è supportata da una fitta rete di soggetti, prime fra tutti le realtà a cui la Cooperativa è  associata quali: AITR – Associazione Italiana Turismo Responsabile, Legacoop e Confcooperative. 

In una Cooperativa di Comunità gli associati possono essere soci lavoratori, dei soci utenti, soci sovventori, soci conferitori e soci volontari. Nel vostro caso quanto ciascuna tipologia ha inciso nella nascita e quanto incide nello sviluppo del piano d’impresa?

La nostra Cooperativa di Comunità Valle dei Cavalieri si compone di soci volontari, soci lavoratori e soci utenti. Essendo la Cooperativa Valle dei Cavalieri anche una cooperativa sociale di tipo B, i soci volontari assumono un importante ruolo nel contribuire assieme ai soci lavoratori allo sviluppo della stessa cooperativa. 

Ad oggi non abbiamo soci sovventori, anche se è un’ipotesi prevista, ma si contano tra i soci della Cooperativa 56 membri. Di questi  8 sono i soci dipendenti lavoratori, 5 sono i soci dipendenti stagionali e in quanto Cooperativa Sociale 8 sono i soci volontari. Sebbene la maggior parte dei soci è composta dalla Comunità residente, tra i soci ci sono anche altri soggetti residenti altrove. 

Di questi ci sono sia quelli che si sono associati perché  originari del posto e quindi legati da affetti familiari, sia persone interessate a sostenere un progetto di comunità di questo tipo, ma che vivono anche a Reggio Emilia. 

Quali sono le attività economiche e quelle sociali che la caratterizzano e che apportano vantaggi per la comunità?

Le attività economiche  principali su cui si basa il nostro essere cooperativa sono le attività turistiche e di produzione alimentare. Dal punto di vista turistico la Cooperativa gestisce, infatti, un agriturismo a cui sono legati il ristorante e il bar, un centro benessere e il centro visita del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano. 

Per quanto riguarda la produzione alimentare la Cooperativa si occupa della produzione del pane e prodotti da forno, gestisce l’azienda agricola e l’allevamento di 200 pecore, con le quali vengono prodotti formaggi freschi e stagionati, che vengono venduti direttamente al Mini Market. 

Oltre a queste attività destinate sia alla comunità residente che alla comunità visitante, la Cooperativa si occupa del trasporto degli studenti e del trasporto dei medicinali. 

In questo contesto la presenza del Bar e del Mini market,  rappresentano oltre che un’attività economica, un essenziale ruolo sociale per la comunità di Succiso. Il bar è un vero centro di aggregazione e d’incontro per la nostra comunità. Il minimarket, risponde alle esigenze quotidiane di quelli che qui abitano tutto l’anno, e che diversamente dovrebbero percorre oltre 20 Km per poter acquistare anche solo una pagnotta pane. 

Negli ultimi due anni l’attività turistica è aumentata particolarmente. Solo nel 2018 sono stati registrati 2.500 pernottamenti e 16.000 pasti al ristorante. Per questa attività collaboriamo con altre società come La Società di Guide Ambientali Altri Passi che ha sede a Villa Minozzo, un borgo vicino Succiso.  

Perché secondo voi si può affermare che la Cooperativa di Comunità è una forma di cooperativa innovativa?

Credo che quando una cooperativa ha al proprio centro del progetto quello di rigenerare una comunità, riaprendo servizi chiusi e  ridando una prospettiva di socialità ad una comunità, si può dire senza il rischio di essere smentiti che la cooperativa ha una valenza innovativa. 

Innovazione è quando si va oltre l’aspetto puramente economico e si mette al centro appunto il ruolo sociale e di tutela del proprio territorio.

Volendo parlare, in sintesi, di risultati ottenuti dal punto di vista dei vantaggi per la collettività, come li descrivereste?

Da quando esiste la Cooperativa il piccolo borgo di Succiso si è rigenerato sia da un punto di vista sociale che economico. A vivere nel Borgo si è circa 60 abitanti, ma per noi è una grande soddisfazione vedere che tra questi ci sono giovani e bambini.  Infatti, grazie alle diverse attività l’economia locale ha ripreso vita. 

Ciò ha consentito l’arresto dello spopolamento, il recupero del patrimonio edilizio abbandonato, la possibilità di creare nuove opportunità lavorative. Attualmente a visitare la nostra cooperativa vengono da tante regioni d’Italia, d’Europa e anche del Mondo. 

Da quando la Cooperativa ha vinto il Premio agli UNWTO Award (United Nations World Turism Association) c’è stata una grande risonanza nazionale e da allora sono sempre più in aumento le persone che, riconoscendo in Succiso un luogo ameno, scelgono di trascorrere nel Borgo lunghi periodi. Questo è fonte di grande entusiasmo e orgoglio. 

Quale suggerimento dareste a chi vuole fare nascere una cooperativa di comunità? Su cosa puntare e a cosa fare più attenzione? 

Suggerimenti particolari non esistono. Il progetto realizzato dalla nostra Cooperativa ha avuto successo soprattutto perché al nostro interno c’era la voglia di fare qualcosa per il Borgo, dettato un forte legame con il territorio e alla comunità. 

Per questo consiglio a chi volesse intraprendere  un percorso simile di non vedere nei soli possibili contributi economici la motivazione principale su cui basarsi, ma di partire da una base e da una motivazione sociale. Un consiglio inoltre è quello di ponderare gli investimenti su progetti credibili e da tutti i soci condiviso.

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