Mettere in rete i Comuni e portare l’ospitalità nei piccoli borghi e nelle aree rurali è l’obiettivo del progetto Hospitis, ma tra i primi a lanciare questa modalità innovativa di recupero delle aree marginali c’è stata la Earth Academy, che ha studiato le buone prassi a livello internazionale, e di questo abbiamo parlato con il suo Presidente, Fausto Faggioli.

Dottor Faggioli, esattamente di cosa si occupa la Earth Academy?

La Earth Academy è una struttura senza scopo di lucro con 55.000 aderenti in tutta Europa. Siamo partiti nel 2000 però ufficialmente l’abbiamo creata nel 2008. Si tratta di una rete europea per la cooperazione e lo scambio delle buone prassi per il mondo dei borghi delle aree rurali, ospitalità nei territori rurali e crescita delle comunità ospitali. In un piccolo borgo non dev’essere l’albergo o la struttura standardizzata ad accogliere il turista, dev’essere l’intera comunità. La gente non si muove per destinazioni ma per motivazioni e la motivazione non è la stanza raffinata o il piatto di pasta, ma l’esperienza nel territorio. La ruralità cambia anche solo a 50 km di distanza e nel programma Hospitis abbiamo intravisto l’opportunità di creare un percorso in questo senso. Come Earth Academy abbiamo lavorato alla costituzione del programma, facciamo incontri, siamo onorati di far parte del progetto.

Quali sono le ricadute attese e sperate?

Questo è un progetto pilota, noi siamo per natura portati a trovare sempre qualcosa che non funziona, ma invece dobbiamo rimboccarci le maniche. Questo progetto ci interessa perché abbiamo già analizzato le buone pratiche che hanno successo in Europa, piccole aree trasformate in destinazioni di successo. Sono 4 gli assi principali d’azione che funzionano ovunque, ma soprattutto funziona la rete intersettoriale che va a intrecciare il turismo con l’artigianato, l’agricoltura e il cibo, questo è un tipo di rete che vorremmo costruire noi come Earth Academy. Nel progetto Hospitis sono presenti 40 Comuni che sono solo una piccola punta dell’iceberg rispetto a tutti i borghi e le aree rurali d’Italia, ma che può avere una ricaduta per i nostri 55.000 associati. Parliamo di turismo nei borghi e nelle aree rurali per dare la possibilità a un giovane di rimanere in quel territorio, per mantenere aperto un negozio o un bar, per permettere alla località di restare viva e vitale, questo è il vero nodo cruciale. Il turista vuole portarsi a casa l’esperienza, non andrà al supermercato, cerca il prodotto tipico, il dialetto del luogo, e questo permette agli operatori del territorio di non andarsene per cercare lavoro altrove. Non possiamo abbandonare né i borghi né le aree rurali. Abbiamo bisogno delle infrastrutture ma preoccupiamoci soprattutto di far tornare le persone, i giovani e le famiglie, se no le infrastrutture sono inutili, dobbiamo promuovere uno sviluppo economico del territorio.

Il 13/07 ci sarà un incontro molto importante a livello nazionale.

Si, il 13 luglio saremo alla Camera dei Deputati, presso sala stampa di Montecitorio alle ore 12.00, per l’evento “Comunità energetiche: un sogno fuori dal Comune?”. Abbiamo con noi Di Giannantonio, giornalista di Rai 1, Roberto Pella, sindaco di Biella e vicepresidente nazionale ANCI, il senatore Gianni Pietro Girotto, presidente commissione industria, commercio e turismo, e l’evento è organizzato e promosso da Earth Academy. I Comuni hanno energia da vendere, non da comprare, e le piccole comunità non possono prodursi l’auto-energia. Questa è la vittoria delle multinazionali. Sempre con noi ci saranno poi Riccardo Porcu, direttore generale innovazione per la Sardegna, che ci racconterà come una regione debba organizzarsi, Andrea Prato con Albatros come partner strategico e Ivan Stomeo in qualità presidente di Fondazione Futurae che parlerà proprio di Hospitis. Ci saranno anche molti sindaci. Vogliamo superare le barriere fisiche, finanziarie e normative che possono mettere in difficoltà i piccoli Comuni e creare input per le comunità energetiche, per permettere ai Comuni di non dipendere dalle grandi aziende.

In conclusione, cosa augura ai cittadini dei piccoli borghi e delle aree rurali?

Senza entusiasmo non si è mai fatto niente di grande, noi cittadini dobbiamo riappropriarci di un territorio che è nostro, che non è stato venduto ai grandi player internazionali, dobbiamo provare l’orgoglio di appartenere a una comunità: energetica, ospitante e quant’altro. Non ci serve l’immediatezza ma dobbiamo fare attenzione a non ipotecare il futuro, dobbiamo offrire opportunità alle giovani generazioni. Non bisogna più ragionare in ottica di pubblico e privato l’uno contro l’altro, dobbiamo lavorare insieme. Anche nel PNRR si parla spesso di partenariato pubblico privato e sicuramente questa è la via da intraprendere. È necessario credere in questa grande opportunità, in questo treno che non passerà un’altra volta, e credere che il futuro è nelle nostre mani. Molto spesso pensiamo che da soli si vada più veloci, ma tutti insieme si va più lontano.

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